Un dispositivo che si chiama «Angelo» e consente di sentire meglio

Un dispositivo che si chiama «Angelo» e consente di sentire meglio

Come fare a ridare il sorriso a un nonno che non sente più bene? Parte da qui la storia di Luciano Fumagalli, un pensionato tecnologo nell’ambito elettronico, che ha ideato ANGELO, un progetto Open Source e senza scopo di lucro, per consentire a un suo parente ospitato in una residenza per anziani di tornare a sentire. «ANGELO è un piccolo strumento in grado di amplificare i suoni e trasmetterli all’anziano con delle cuffie – ci racconta Fumagalli – E la mia idea nasce per risolvere un’esigenza personale. Mio suocero, che si chiama Angelo e all’epoca aveva 105 anni, era ospite di una residenza per anziani. Parlare con lui durante le visite era diventato estremamente complicato, soprattutto nei mesi in cui, a causa del Covid, ci era stata imposta una distanza di almeno due metri. 

Per chi non sente tanto bene, ovvero circa il 30% degli anziani over 70 secondo le stime, tale restrizione rende difficoltoso il dialogo. Per questo, essere riuscito a superare la barriera acustica, che anche da un punto di vista psicologico stava compromettendo la serenità di mio suocero, mi ha gratificato enormemente. Infatti, con il dispositivo ANGELO siamo riusciti a far tornare il sorriso a mio suocero, consentendogli di tornare a capire i discorsi e sentire la voce dei suoi cari».

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